A CURA DI: Loescher Editore
DESTINATARI: Docenti di letteratura italiana della scuola secondaria di II grado
FORMATORI:
Bruscagli Riccardo, Tellini Gino, Balboni Paolo
Il “motto” rappresenta insieme un elemento di costume e un formato letterario che attraversa tutta la nostra tradizione antica, dalle origini alla fine del Rinascimento. Il “motto” in questo senso ha una fisionomia peculiare. Non è né la ‘barzelletta’ moderna né il dictum memorabile antico. E’, in effetti, un ‘gesto’, un’azione verbale caratterizzata dall’improvvisazione, dalla rapidità e dall’efficacia. Il “motto” antico infatti non solo dimostra la destrezza verbale del motteggiatore, ma la sua capacità, attraverso la parola, di smuovere una situazione svantaggiosa a suo vantaggio. Trova il suo culmine nel Decameron, ma è di grande interesse seguire la sua progressiva squalifica sociale nel nostro Rinascimento, soprattutto nei manuali di comportamento del Castiglione e del Della Casa.
La nostra letteratura è di norma seria, aristocratica, elitaria, paludata, ma esiste anche un versante, meno noto, che va sotto il segno del divertimento, della parodia, della caricatura, dello scherzo comico, del gioco. E si sa che il gioco è una cosa seria. Invita a dilatare l’orizzonte, a cambiare l’aria nella stanza, a guardare il mondo da un’altra prospettiva.
Nelle storie della letteratura si accenna al melodramma, ma il teatro tra Goldoni e Pirandello è quasi assente – dimenticando che Goldoni ha scritto una settantina di libretti d’opera, che la borghesia nascente nell’Ottocento frequentava l’opera più che il teatro, che da Metastasio a Da Ponte l’opera in italiano ha dominato Vienna, e da Rossini in poi ha dominato Parigi.
Verdi era un personaggio musicale ma ancor più un ‘opinion maker’ politico; Puccini dimostra che quella a cavallo tra i secoli non era un’Italietta, ma era aperta al mondo, dalla Cina e al Giappone, dalla Lousiana e alla California; il teatro verista è scarno, quello operistico è trionfante…
Percorreremo questa storia, parallela a quelle raccontate dai manuali, fornendo materiale gratuito per colmare la lacuna. E cercheremo anche di capire come le canzoni, se analizzate accortamente, possano aiutare i ragazzi ad entrare nel mondo della letteratura, oltre che a fornire immagini inedite del nostro Paese.
Webinar 1: Ridere all’antica: il “motto” dal Novellino al Galateo – del prof. Riccardo Bruscagli
Il “motto” rappresenta insieme un elemento di costume e un formato letterario che attraversa tutta la nostra tradizione antica, dalle origini alla fine del Rinascimento. Il “motto” in questo senso ha una fisionomia peculiare. Non è né la ‘barzelletta’ moderna né il dictum memorabile antico. E’, in effetti, un ‘gesto’, un’azione verbale caratterizzata dall’improvvisazione, dalla rapidità e dall’efficacia. Il “motto” antico infatti non solo dimostra la destrezza verbale del motteggiatore, ma la sua capacità, attraverso la parola, di smuovere una situazione svantaggiosa a suo vantaggio. Trova il suo culmine nel Decameron, ma è di grande interesse seguire la sua progressiva squalifica sociale nel nostro Rinascimento, soprattutto nei manuali di comportamento del Castiglione e del Della Casa.
Webinar 2: Rifare il verso. La parodia nella letteratura italiana – del prof. Gino Tellini
La nostra letteratura è di norma seria, aristocratica, elitaria, paludata, ma esiste anche un versante, meno noto, che va sotto il segno del divertimento, della parodia, della caricatura, dello scherzo comico, del gioco. E si sa che il gioco è una cosa seria. Invita a dilatare l’orizzonte, a cambiare l’aria nella stanza, a guardare il mondo da un’altra prospettiva.
Webinar 3: Musica, canzone, opera nell’insegnamento della letteratura italiana nei licei e nei corsi avanzati nel mondo – del prof. Paolo Balboni
Nelle storie della letteratura si accenna al melodramma, ma il teatro tra Goldoni e Pirandello è quasi assente – dimenticando che Goldoni ha scritto una settantina di libretti d’opera, che la borghesia nascente nell’Ottocento frequentava l’opera più che il teatro, che da Metastasio a Da Ponte l’opera in italiano ha dominato Vienna, e da Rossini in poi ha dominato Parigi.
Verdi era un personaggio musicale ma ancor più un ‘opinion maker’ politico; Puccini dimostra che quella a cavallo tra i secoli non era un’Italietta, ma era aperta al mondo, dalla Cina e al Giappone, dalla Lousiana e alla California; il teatro verista è scarno, quello operistico è trionfante…
Percorreremo questa storia, parallela a quelle raccontate dai manuali, fornendo materiale gratuito per colmare la lacuna. E cercheremo anche di capire come le canzoni, se analizzate accortamente, possano aiutare i ragazzi ad entrare nel mondo della letteratura, oltre che a fornire immagini inedite del nostro paese.
ATTESTATO CONCLUSIVO PER LA FRUIZIONE DI INIZIATIVE ON DEMAND
– SU S.O.F.I.A. [ID S.O.F.I.A.: 16598]: riceverai l’attestato entro due settimane dalla fruizione dell’iniziativa.
– SUL PORTALE, NELL’AREA PERSONALE: riceverai l’attestato il giorno successivo alla fruizione dell’intera iniziativa.