La società è diventata, secondo Bauman, ‘liquida’, e la comunicazione degli adolescenti – come molti altri aspetti della loro vita – è estremamente ‘liquida’: il motto è “io speriamo che me la cavo”.
A fronte di questa difficoltà ad affrontare la complessità (quindi l’argomentazione, le istruzioni, la narrazione, la descrizione esauriente, ecc.), l’analisi dell’italiano, lingua che conoscono talvolta inconsapevolmente, è probabilmente la strategia più produttiva per far scoprire la complessità, lavorando su ciò che l’umanità ha di più complesso: la lingua.
Crocevia guida nel ragionamento sulla lingua che studenti e studentesse sanno già usare, (anche se in modo intuitivo, non progettuale e intelligente): devono riflettere sui loro usi, cercare le chiavi di volta, discuterle, ricorrendo eventualmente all’IA.
Il leit motiv delle unità sulla morfologia, la sintassi e la testualità è la scoperta della incredibile velocità e potenza dei software mentali che in centesimi di secondo identificano e applicano elementi morfologici, sintattici e pragmatici.
Il tutto paragonando, in ogni ‘regola’, italiano, latino e inglese.
Una “autobiografia cognitiva” iniziale, con funzione di Orientamento, aiuta studenti e studentesse a scoprire da soli, sebbene guidati, le proprie caratteristiche e il proprio stile cognitivo e di apprendimento.
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